Benvenuti,
per chi non mi conosce mi
presento. Mi chiamo Rossella Repetto e ho sempre amato profondamente la cucina,
un vecchio amico di famiglia quando mi incontrava mi diceva sempre che si
ricordava di me, piccolina con il grembiule della mamma che arrivava sotto le
scarpe, in piedi sopra una seggioloina per arrivare al tavolo intenta a
sbattere la mia torta paradiso di cui piu’ avanti daro’ la ricetta, una vera
opera d’arte.
Crescendo questa passione non si e’ mai
spenta, ho fatto i miei studi ho lavorato per 10 anni in una societa’ di
informazioni commerciali dove il mio compito era quello di dare l’affidabilità
delle aziende, successivamente ho
lavorato in una ditta di elettronica e da quasi 20 anni sono iscritta
all’artigianato faccio montaggi elettronici, a causa della crisi calando la
mole di lavoro ho riaperto il cassetto dei sogni e nel 2010 all’età di 48 anni
mi sono iscritta alla scuola alberghiera (tutti i pomeriggi a scuola con i
ragazzini ero un po’ la loro mamma) e nel 2013 il diploma di chef. Nel corso di
tutti questi anni ho seguito innumerevoli corsi di cucina, pasticceria, cake
design nel marzo 2013 ho partecipato al Cakeaway arrivando seconda ai campionati
italiani di cake design. Attualmente continuo il mio lavoro di elettronica e
offro la mia esperienza per docenze di cucina,
pasticceria casalinga, cake design in particolare sulla ghiaccia reale.
La panificazione
Un corso che mi viene spesso richiesto è
quello sulla panificazione casalinga.
Come fare il pane e le focacce in casa
ottenendo gli stessi risultati del forno?
Usare materie prime di buona qualità, la
ricetta giusta, la tecnica e qualche “trucco”.
Farei una piccola parentesi per quanto
riguarda le farine in quanto spesso nei
miei allievi trovo confusione.
La differenza tra farina 0 e 00 non stà nella forza
della farina cioè nel glutine ma nel tipo
di raffinazione, porto sempre l’esempio dello zucchero: la farina 0 è lo
zucchero semolato e la farina 00 è lo zucchero a velo sempre zucchero è, sono
considerate farine deboli hanno un W 160 .Il discorso cambia quando si parla di
farina Manitoba che proviene da un grano originario della regione canadese
Manitoba, è considerata farina di forza perché contiene un’elevata percentuale
di proteine che conferiscono elasticità
ed estensibilità agli impasti ed ha un potere di assorbimento dell’acqua
rispetto alle farine 0 e 00 il W 440. Le proteine presenti nella farina sono la
gliadina e la glutenina che a contatto con l’acqua danno origine al glutine il
quale conferisce all’impasto elasticità, plasticità ed estensibilità.
FOCACCIA GENOVESE
FOCACCIA GENOVESE
300 GR
farina debole 0 oppure 00
200 gr farina forte Manitoba
250/300 gr acqua appena tiepida
Mezzo cubetto di lievito di birra (controllate
la freschezza)oppure una bustina di lievito di birra disidratato
1 cucchiaino da caffè di sale
1 cucchiaino da caffè di malto liquido io amo
quello di orzo biologico che trovo nelle erboristerie, nei negozi bio oppure
nelle drogherie ben rifornite.
Sale di Maldon (si presenta in cristalli
marini a forma di piramide,gusto pulito, raccolto a mano a Maldon /UK).
Se usiamo il lievito di birra lo facciamo
sciogliere nell’acqua tiepida mentre se usiamo quello disidratato bastera’
cospargerlo sulla farina. Procediamo ora a versare la farina nella ciotola o
nella planetaria se la abbiamo, versiamo l’acqua con il lievito, il malto,
iniziamo ad impastare e poi il sale. Se lavoriamo con planetaria velocità 1 per
circa 5/6 minuti. Continuamo ad impastare sul piano di lavoro, in questa
maniera attiviamo le due proteine dando origine al glutine. Per la planetaria
lavorare a velocità 2 per 3 minuti. Continuiamo a lavorare il nostro impasto
deve risultare sotto le nostre mani liscio e morbido. Anche se lavorato con
planetaria è bene a mio parere lavorarlo ancora un po’ con le mani. Mettiamo a lievitare il nostro
impasto dentro una ciotola ben oliata
(così facendo quando lotogliamo
dalla ciotola non lo stressiamo)e
copriamo con pellicola trasparente in modo che non passi aria, per circa
mezz’ora. Io uso il mio forno come cella di lievitazione, lo accendo per un
minuto e mezzo alla massima potenza poi spengo e introduco all’interno la ciotola contenente il mio
impasto. Trascorsi i 30 minuti effettuiamo le
pieghe di rinforzo come potete vedere da foto per dare forza all’impasto,
rimettiamo nella ciotola oliata copriamo e ancora dentro la cella di lievitazione. Dopo 30/40 minuti
l’impasto sarà raddoppiato di volume e pronto per essere steso su una teglia da
40 cm di diametro ben oliata (dovete abbondare fare un laghetto di olio al
centro della teglia), lo stendiamo rigirandolo inizialmente e schiacciandolo
con la punta delle dita sino a coprire tutta la teglia. Copriamo con pellicola
trasparente e facciamo lievitare per circa mezz’ora sempre nella cella di
lievitazione. Trascorso il tempo togliamo la pellicola, cospargiamo con sale di
Maldon e bagnamo con un po’ piu’ di mezza tazzina di vino bianco secco
attenzione a non far debordare altrimenti si attacca ed infornare a 180°
ventilato se lo abbiamo altrimenti statico a 200 ( forno caldo )per circa 20 minuti . Sfornare e alzare la focaccia
dalla teglia. Il risultato sarà una
focaccia croccante all’esterno e morbida all’interno, non sarà flessibile in
quanto all’interno non abbiamo messo strutto, sinonimo di flessibilità nella
focaccia. Come dico sempre ai miei corsisti se avete dubbi non esitate a
contattarmi, questo vale anche per tutti voi che venite a visionare le mie
ricette.